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Fasi di progetto

ATTIVITÀ PRELIMINARI

A partire dal progetto preliminare, prima di procedere con gli scavi per la realizzazione di una metropolitana, vengono effettuate delle indagini preventive per raccogliere dati sulla natura del sottosuolo, sullo stato di salute di edifici e monumenti e in generale sulla fattibilità dell’opera, che serviranno poi alla stesura del progetto definitivo.

Una volta approvato il progetto si procede con la recinzione delle aree che ospiteranno i cantieri, con la deviazione del traffico se necessario, e con lo spostamento dei sottoservizi (es. acqua, gas, luce, telefono ecc.), affinché non interferiscano con i lavori della metropolitana. In seguito, può avere luogo l’attività di Bonifica Ordigni Bellici (BOB). I primi interventi della BOB sono dedicati alle attività di scotico (o “scolturamento”), che consistono nello scavo del primo strato di terreno per una profondità di circa 1 m, alla presenza degli archeologi per le verifiche necessarie. Dove necessario, si procede allo smontaggio di tutti gli elementi di arredo urbano, delle strutture sportive presenti, all’eliminazione delle cordonature e a intervenire sulle alberature. Si eseguono delle perforazioni (di 7 m dove sono previsti scavi, consolidamenti e opere, di 3 m nelle aree di cantiere) all’interno delle quali vengono calati dei rilevatori di metalli. Queste attività sono realizzate da un’impresa abilitata in contatto con il Genio Militare. Il Genio Militare interviene una volta completata la bonifica per la sua certificazione, verificando a campione le perforazioni.

REALIZZAZIONE DIAFRAMMI

Terminate queste attività preliminari, inizia la costruzione dei diaframmi, ovvero delle pareti esterne in cemento armato, poste lungo il perimetro delle stazioni e dei manufatti, che sostengono e contengono il terreno evitando che possa cedere durante lo scavo e le successive attività di costruzione. Un escavatore realizza uno scavo in verticale a pianta rettangolare della profondità di diverse decine di metri, inserendo al posto della terra materiale argilloso (una miscela di acqua e bentonite) in grado di sostenere la pressione esercitata dal terreno. Vengono poi calate le gabbie d’acciaio che costituiscono l’armatura del diaframma e infine lo scavo viene riempito con calcestruzzo. Lo strato superficiale di calcestruzzo viene rimosso con appositi martelli demolitori (scapitozzatura) per adagiare la trave di coronamento che serve a unire tutti i diaframmi. L’ultimo passaggio consiste nel consolidamento del terreno, con la sua capillare foratura e l’iniezione del materiale consolidante al fine di prevenire infiltrazioni d’acqua nelle strutture in fase di realizzazione.

SCAVO STAZIONI E GALLERIE

Scavo delle stazioni – Nell’area delimitata dai diaframmi viene posizionata l’impermeabilizzazione multistrato che rivestirà esternamente la stazione. Sul fondo dello scavo viene costruito il cosiddetto “solettone di fondo” con la predisposizione dei binari su cui transiteranno le talpe. Si procede poi con la realizzazione delle pareti della stazione e la costruzione del piano mezzanino, dove verranno collocati tornelli e biglietterie. Si costruiscono gli impianti (es. segnaletica, informazione, illuminazione, video sorveglianza, impianto anti incendio ecc.) e vengono montati gli ascensori e le scale mobili. Infine, vengono realizzate la pavimentazione e le finiture.

Scavo della stazione S. Ambrogio – per questa stazione, a causa degli spazi particolarmente limitati di via San Vittore e della stretta vicinanza degli edifici circostanti, si applica un metodo di costruzione differente rispetto alle altre stazioni/manufatti. Nell’area delimitata dai diaframmi viene costruita la futura copertura della stazione. A questo punto si procede con lo scavo della parte sotterranea della stazione, realizzando i solai intermedi fino ad arrivare all’ultimo livello formato dal solettone di fondo lungo il quale correranno i binari. Effettuare lo scavo della stazione verso il basso dopo aver realizzato la copertura superiore, garantisce una migliore stabilità della struttura e limita il disagio provocato dalle polveri e dai rumori.

Scavo delle gallerie: speciali macchine chiamate TBM (tunnel boring machine o talpa meccanizzata) scavano le gallerie e ne rivestono le pareti interamente in sotterraneo, muovendosi a una profondità di circa 25-30 metri senza rischi per la stabilità degli edifici. Le talpe vengono introdotte attraverso pozzi di calaggio e assemblate direttamente nel sottosuolo: mentre lo scudo frontale inizia a scavare, un braccio meccanico applica automaticamente dei conci prefrabbricati in cemento sulle pareti della galleria; la struttura che si ottiene anello dopo anello costituisce il rivestimento della galleria. Le talpe della tratta centrale hanno un diametro maggiore rispetto a quelle delle tratte esterne (9,15m invece di 6,36m) così  da poter scavare galleria e banchina contemporaneamente.  Per gli spazi ridotti del centro città risulterebbe infatti difficile fare gli allarghi per la banchina, che in questo modo restano invece all’interno della galleria. Quando la TBM arriva nella stazione, la struttura di questa è ormai terminata e la talpa può proseguire il suo cammino fino alla successiva fermata. A questo punto si costruiscono gli impianti, vengono montati gli ascensori e le scale mobili, realizzata la pavimentazione e le finiture. Una volta terminato lo scavo e smontate tutte le attrezzature utilizzate si procede con l’armamento della linea, cioè si stendono i binari e le linee di alimentazione elettrica e si installa il sistema di guida computerizzato. L’ultima fase riguarda le attività di collaudo dopo le quali, in seguito al nulla osta ministeriale, la metropolitana diventa operativa.