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Viaggio nel tempo con M4

Piazza San Babila

Milano, una corsa al rinnovamento lunga 2000 anni.

Se oggi ci troviamo in pieno centro città, non era così al tempo dei Romani. Qui, fuori dalle mura di Mediolanum, fra il I secolo a.C. e il III secolo d.C. sorgeva un cimitero che godeva della vicinanza di una grande arteria stradale diretta a nord-est verso Bergamo e Brescia, corrispondente all’attuale corso Venezia. Oltre la strada, nei pressi di piazza Meda, si trovava un’area artigianale per la lavorazione della pelle.

Sotto Massimiano la periferia nord-orientale viene inglobata nel nuovo circuito di mura e riorganizzata con la costruzione di edifici privati e pubblici, fra cui il grandioso complesso delle terme “Erculee”, localizzato nell’area di largo Corsia dei Servi, fra corso Europa e corso Vittorio Emanuele II.

Gli scavi archeologici condotti a più riprese tra il 2008 e il 2018 nell’area tra corso Europa e piazza San Babila documentano e precisano i processi di trasformazione avvenuti in questa porzione di città tra il III e il IV secolo d.C.

In particolare riportare in luce e rilevare con precisione le strutture delle terme Erculee durante i lavori per M4 hanno costituito un’occasione irripetibile per la conoscenza del complesso monumentale antico.

  • La scoperta delle terme “Erculee”

    Milano, 1827. Torna alla luce il pregiatissimo torso appartenente ad una statua colossale di Ercole, anticamente esposto agli sguardi ammirati di tutta la cittadinanza in una sala delle terme che all’eroe della mitologia greca devono il loro nome: “Erculeo”, infatti, era il soprannome di cui si fregiava l’imperatore Massimiano che ne volle la costruzione.

    Per l’identificazione dell’edificio, però, bisogna aspettare ancora un secolo, quando i grandi cantieri per la costruzione della linea M1 della metropolitana e dei palazzi di corso Europa danno il via alle indagini archeologiche.

    Così, a partire dal fortunato triennio 1959-1961, sono riconosciuti diversi ambienti e la pianta d’insieme del grande complesso termale prende via via forma, aggiungendo un tassello ad ogni intervento nel sottosuolo.

    È il caso dei saggi archeologici condotti nel 2016 nei cantieri della linea M4, che hanno restituito nuove strutture e nuovi elementi della ricchissima decorazione architettonica.

  • Oltre la città, oltre la vita terrena

    Nella cultura dei Romani il muro di cinta possiede un forte valore simbolico, delimitando lo spazio urbano in cui si svolgono le attività dei cittadini. Oltre ci sono le necropoli, cioè le “città dei morti”. I Romani erano soliti collocare i cimiteri fuori dalle mura, preferibilmente lungo le principali arterie stradali che garantivano accessibilità e visibilità ai monumenti funerari. Le necropoli meglio conosciute di Mediolanum sono situate nei dintorni di corso di Porta Romana, corso di Porta Ticinese e piazza Sant’Ambrogio.

    Grazie agli scavi archeologici condotti a partire dal 2008 tra piazza San Babila e corso Europa, si aggiunge a questo quadro l’area funeraria di San Babila. Nei cantieri per la costruzione della linea M4, infatti, sono state individuate quasi una trentina di sepolture databili fra il I secolo a.C. e il III secolo d.C.

    L’inumazione del corpo è la pratica più diffusa: in nuda terra, in cassa lignea, in strutture di laterizi con copertura “alla cappuccina”, cioè con doppio spiovente di tegoloni. Vi sono anche diversi esempi di cremazione, alcune avvenute nel luogo stesso della sepoltura (incinerazione diretta): i resti ossei e le ceneri del defunto si trovano in un terreno di colore scuro, ricco di materiale organico combusto.

    Ai bambini è riservato un rituale speciale. Nel caso di feti o neonati, il corpo del piccolo defunto è sepolto in un recipiente ceramico come un’olla o un’anfora.

  • Alla scoperta dei Mediolanenses

    Nella necropoli di San Babila non sono stati trovati monumenti funerari o iscrizioni che rivelino l’identità del defunto, ma ci sono altri elementi che aiutano gli archeologi a ricostruirla. Talvolta, infatti, la sepoltura è dotata di alcuni oggetti d’uso quotidiano o con valore simbolico: un corredo che accompagna e protegge il defunto nella vita ultraterrena e che a noi può fornire informazioni sul sesso, sull’età, sull’attività praticata e sullo stato sociale.

    Negli scavi M4 San Babila sono stati trovati ornamenti personali che completano l’abbigliamento come spille, cinture, spilloni per capelli e gioielli, oltre che oggetti simbolici come le lampade e le monete oppure piccoli recipienti in ceramica o vetro per contenere oli profumati e offerte alimentari.

    L’analisi dei resti ossei, quando effettuata, aiuta a determinare il sesso e l’età e può suggerire la fisionomia, le eventuali patologie sofferte durante la vita e le cause del decesso. Alcuni defunti della necropoli di San Babila, così come quelli di altre necropoli milanesi, sono stati affidati per questo tipo di analisi a un laboratorio di antropologia: ecco che riprendono forma le storie degli antichi milanesi, custodite nella terra per quasi duemila anni!

  • Le terme "Erculee". Un luogo per la socialità

    Nel mondo romano le terme sono il luogo d’aggregazione per eccellenza: qui i cittadini di ogni ceto sociale hanno non solo la possibilità di provvedere alla propria igiene personale, ma anche l’occasione di trascorrere il tempo libero a contatto con altre persone.

    Il complesso termale di Mediolanum, costruito per volere dell’imperatore Massimiano all’inizio del IV secolo d.C., è molto esteso e si articola in due percorsi ad anello, probabilmente distinti fra uomini e donne.

    Dall’ingresso monumentale (1) sulla strada diretta verso la porta Orientalis si accedeva a un grande cortile con portici (2) e quindi agli spogliatoi (3-4), per poi iniziare un percorso che dagli ambienti riscaldati come il calidarium (12) conduceva a quelli via via più freddi (tepidarium, 14-15) fino alla grande sala centrale con una vasca di acqua fredda nell’abside (frigidarium, 16).

  • Le terme "Erculee". Un edificio sfarzoso, degno dell’imperatore

    La costruzione delle terme “Erculee” rientra in un ambizioso progetto di riqualificazione che rende Mediolanum all’altezza del rango di capitale dell’impero romano.

    Si edifica una cinta muraria più ampia della precedente e un nuovo quartiere si sviluppa intorno alle terme.

    L’architettura del complesso termale, luogo in cui l’imperatore esprime la sua benevolenza verso la cittadinanza, deve quindi concorrere alla celebrazione della sua potenza. Spazi altamente scenografici sono arricchiti da una decorazione di grande lusso attualmente in corso di studio da parte degli studiosi.

    I pavimenti sono ricoperti da raffinati mosaici con tessere multicolori o da lastre di pregiati marmi colorati provenienti da tutte le province dell’impero, che sono impiegati anche per il rivestimento delle vasche e delle pareti e per la realizzazione delle colonne. Statue preziose, come quella di Ercole, dovevano completare l’allestimento.

    Le nuove indagini nel cantiere M4 di corso Europa hanno portato in luce un ulteriore porzione di pavimento decorato con mosaico e hanno permesso di fornire riferimenti topografici precisi all’intero complesso delle terme.